Perché l’acqua è un bene pubblico? Forse perché è il bene primario per l’uomo e ne consente la vita? Questo semplice e banale concetto sembra molto lontano dagli orientamenti della moderna politica e delle moderne istituzioni.
Nonostante le palesi prese di posizione di molti comuni lombardi, ordini del giorno della provincia di Milano, e semplicemente un po’ di buon senso, la legislazione lombarda ha decisamente aperto le vie alla privatizzazione dell’acqua.
L’acqua non può diventare un affare con cui arricchirsi, un bene a cui attribuire rilevanza economica, poiché ne hanno naturale bisogno tutti gli esseri umani, e ne avranno anche le future generazioni. Il sistema idrico integrato è stato realizzato con risorse pubbliche, di tutti i cittadini, e deve rimanere a loro disposizione, con tutta la qualità che porta con se. In particolare quello della Provincia di Milano è un esempio positivo di gestione virtuosa del servizio pubblico.
E’ sbagliato pensare che il privato generi concorrenza, e l’unica conseguenza sarebbe l’aumento delle tariffe, ancora una volta a carico dei cittadini, per un bene di cui non possono fare a meno.
E’ importante che le pubbliche amministrazioni si adoperino per garantire il servizio pubblico di gestione ed erogazione dell’acqua, anche con gesti simbolici quali le creazioni delle “case dell’acqua”, e che i cittadini rimangano attaccati… al loro rubinetto!
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