domenica 28 febbraio 2010

Tangenti e scandali: Penati e il centrodestra abbiano la coerenza di andare fino in fondo

In questi giorni stanno emergendo gravi atti di corruzione, sia a livello provinciale che nazionale. Il rischio è, come sempre (!!?!), che tutto si concluda nascondendo la polvere sotto il tappeto.

La scelta della Moratti a Milano di sospendere Pennisi dalla cariche pubbliche apre invece un capitolo importante, che rimarrebbe incompleto e pertanto inefficace se non si affrontassero seriamente due questioni fondamentali:

1. l’equiparazione delle responsabilità tra amministratori pubblici e membri delle società partecipate, perché in entrambe i casi la corruzione e il malaffare arrecano gravi danni allo Stato, alle amministrazioni locali e, quindi, ai cittadini.

2. Il problema degli incarichi multipli nelle società pubbliche, con l’unico scopo di compensare, con ruoli e redditi, soggetti utili nella politica e in altri campi, aprendo la strada a reti di favori in cui il confine tra lecito e illecito va fuori controllo.

Temi questi ben presenti anche a Filippo Penati che, nello scorso mandato in Provincia di Milano, mentre da una parte vantava a proprio merito la riduzione dei membri dei Consigli di Amministrazione nelle società partecipate dalla Provincia (peraltro prevista dalla legge!), dall’altra non impediva che si moltiplicasse lo spezzatino delle società e dei rispettivi Consigli d’Amministrazione nel sistema dell’acqua pubblica, e avvallava il sistema degli incarichi multipli, sostenendo la nomina di Tiziano Butturini (arrestato pochi giorni fa) alla presidenza di più società del sistema idrico, tra cui Amiacque e TASM.

Oggi più che mai per affrontare la questione morale servono atti concreti e non parole. Il centrodestra prosegua quindi immediatamente sulla strada tracciata dal precedente Consiglio provinciale (ad esempio dare seguito all’approvazione degli ordini del giorno per la gestione pubblica del sistema idrico, con un’unica società, promossi dal PRC), ed il candidato Penati, piuttosto che spiegarci che il suo listino contiene solo persone pulite (in perfetto stile “scuola quadri PCI”), faccia in modo che l’uomo da lui sostenuto si dimetta da tutte le società in cui siede.

giovedì 25 febbraio 2010

Petrolio del Lambro: l'effetto vero di uno sviluppo territoriale fasullo

Il disastro nero che si è riversato nel Lambro è l'ennesimo scandalo ambientale dei nostri territori. Il Lambro attraversa la Lombardia, e bagna anche Peschiera Borromeo, in un tratto proprio vicino al cantiere del nuovo centro commerciale, che nascerà (purtroppo) lungo la Paullese. E' questa la dimostrazione di quanta considerazione abbiamo per il territorio! Nelle zone ad alto rischio costruiamo un centro commerciale, e per non farci mancare niente adesso avremo anche i residui di idrocarburi petroliferi (che sedimenteranno sul fondo e non spariranno in un mese). La risposta più ovvia e sciocca può essere solo "Ma tanto il Lambro è già inquinato!" Questo probabilmente il commento che va per la maggiore in questi giorni, oltre all'ipocrisia dominante che finge stupore per quanto accaduto.
Poniamoci invece la domanda dove e perché è accaduto tutto questo? Nell'area di un'ex-raffineria di Villasanta, già destinata alla riedificazione (residenziale e commerciale). Forse qualcuno ha pensato che per risparmiare i costi della bonifica dell'area (visto quanto capitato nei casi della bonifica di Santa Giulia, e quanto potrebbe capitare nell'area ex-Sisas di Pioltello) fosse più comodo "liberare i liquami neri" nel Lambro, magari pensando che la differenza non si sarebbe notata così tanto.
Questo è il modello di sviluppo della modernità: "riqualificazione" delle aree con guadagno spropositato per gli acquirenti in relazione al progetto, comuni bramosi di introitare gli oneri di urbanizzazione, livello di attenzione basso su ogni vincolo (specialmente se ambientale) e poi si piange a disastro avvenuto, certi che, in un modo o nell'altro, nessun responsabile paga mai tutto il conto dovuto, complice una giustizia lenta ed inadeguata. Il problema sarà irrisolvibile se mai nessun responsabile di atti gravi pagherà per le proprie responsabilità e saremo noi a continuare a saldare tutti i conti, con il portafoglio e con la salute, per ordinazioni che non abbiamo fatto! Bloccare le aree coinvolte in incidenti e non consentire più il profitto in seguito a disastri ambientali è un modo per fermare questo scempio, destinando successivamente questi spazi a progetti di riqualificazione ambientale e sociale.

martedì 23 febbraio 2010

lunedì 22 febbraio 2010

Il finanziamento pubblico alla scuola privata in Lombardia. I numeri, i trucchi e i privilegi.

I finanziamenti alla scuola pubblica stanno subendo tagli indiscriminati, e può capitare pure che dei genitori debbano donare 40-50 euro perché nella scuola dei loro figli mancano i soldi per comprare la carta. Intanto, in nome delle ristrettezze di bilancio e della crisi, cosa fa la Regione governata da 15 anni da Roberto Formigoni? Aumenta sempre di più il finanziamento pubblico alla scuola privata e distribuisce sussidi a chi guadagna anche 200mila euro e abita in case di lusso. Questa è, in estrema sintesi, la realtà che emerge dal Rapporto 2009 sul finanziamento pubblico alla scuola privata in Lombardia, elaborato dal Gruppo regionale di Rifondazione Comunista, sulla base di un’analisi dettagliata e rigorosa del database dell’Assessorato regionale all’Istruzione. Nell’anno scolastico 2008/2009 ben l’80% dei fondi regionali per il diritto allo studio è stato destinato in via esclusiva agli studenti delle scuole private, frequentate però soltanto dal 9% degli studenti. E lo strumento principale di finanziamento della scuola privata è stato anche quest’anno, come nei sette precedenti, il buono scuola, nel frattempo denominato “dote per la libertà di scelta”. Con questo buono sono stati girati alle scuole private ben 45 milioni nell’anno scolastico 2008/2009 e ne verranno girati oltre 50 milioni in quello 2009/2010. Complessivamente, dal 2001 ad oggi, sono stati così drenati quasi 400 milioni di euro dalle tasche dei contribuenti a quelle della lobby della scuola privata. Mentre i genitori degli studenti della scuola pubblica devono esibire il certificato Isee per poter accedere a un piccolo contributo, i richiedenti il buono scuola godono di un meccanismo inventato ad hoc per loro, denominato “indicatore reddituale”, dove i limiti di reddito sono molto più tolleranti e, soprattutto, dove non si deve dichiarare la propria situazione patrimoniale, sia mobiliare, che immobiliare. E il risultato di questo trucco è tanto stupefacente, quanto indecente, considerato che oltre 4mila beneficiari del buono scuola dichiarano al fisco addirittura un reddito tra 100mila e 200mila euro annui oppure che altri risultano residenti nella zone più prestigiose e costose delle nostre città. Questo sistema viene anche utilizzato nei “piani per il diritto allo studio” dei comuni minori, ad esempio nel sud-est, dove per mascherare il ruolo sociale delle scuole materne private, che coprirebbero le carenze di posti di quelle pubbliche (allora perché quando si decide di costruire si costruiscono solo case o centri commerciali?). Purtroppo avviene anche dove ci sono giunte di centro-sinistra. Ognuno tragga le proprie conclusioni.

venerdì 19 febbraio 2010

Perchè mi candido

Cari amici e amiche,
dopo l'esperienza delle Elezioni Provinciali, mi è stato chiesto di candidarmi per la nostra Provincia alle Elezioni Regionali. Si tratta di impegno molto gravoso ma entusiasmante che ho accettato per poter rappresentare il nostro territorio, il Sud Est Milano, in Regione. Mi metto a disposizione come punto di riferimento per contrastare l’attacco al nostro territorio, su tematiche decisamente critiche, purtroppo, in tutta la Lombardia: politica dei trasporti, ambiente e vivibilità dei comuni, scuola e cultura, politiche urbanistiche e della casa. Penso che nella politica e nelle istituzioni debbano esserci le persone che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità di vita generale, non la propria, partendo da saldi principi e morali, prima che di appartenenza o di legame. Chiedo il vostro aiuto, a voi che so che avete i miei stessi valori, affinché possiamo lottare assieme per uscire da questo terribile periodo. Tutti assieme, a testa alta, con il cuore in mano.

Sergio Facchini