giovedì 11 marzo 2010

MM3: basta con le prese in giro

Dopo l’audizione in Commissione Provinciale dei comitati dei cittadini e delle associazioni della Paullese, con l’avanzamento di proposte pratiche per decongestionare il traffico sulla Paullese, e facilitare i mezzi pubblici, a cui l’istituzione Provincia ha risposto in modo vago, è giunto il momento di buttare giù, o meglio di strappare, la maschera dietro cui per lungo tempo si sono nascosti diversi amministratori. Si dica chiaramente che il prolungamento della MM3 non è dietro l’angolo e si prendano seri e visibili (siamo in periodo di approvazione di bilancio provinciale) impegni finanziari per riqualificare e potenziare le infrastrutture per il trasporto pubblico (corsie preferenziali, servizi efficaci di collegamento con i nodi ferroviari, ecc…). Se invece si ritiene che il prolungamento della metropolitana non è solo un mito usato ad arte, si aprano i cantieri per il prolungamento o si faccia in modo che ciò accada a breve. Non chiediamo l’impossibile, ma che si dica in modo chiaro ciò che si intende fare.
In primo luogo coloro che hanno firmato l’Accordo di Programma facciano rispettare integralmente l’ art. 9 dello stesso. In particolare si pretenda la coerenza dei tempi di realizzazione della TEM e dei prolungamenti della linea 3 della metropolitana, chiedendo la simultaneità della cantierizzazione delle due opere (come scritto nell’accordo stesso). Le Istituzioni attrici del suddetto Accordo dovrebbero chiedere il blocco del cantiere della TEM fino a quando il progetto di prolungamento a Paullo della metropolitana sarà approvato a tutti i livelli (compresa la Corte dei Conti) e reso esecutivo.
Il senso di responsabilità degli amministratori deve esprimersi in azioni incisive e convincenti. Per questo motivo coloro che sono più vicini ai cittadini, cioè i sindaci, devono mobilitarsi in nome della credibilità e rispettabilità dell’istituzione che rappresentano.
I cittadini dovranno intervenire con tutti gli strumenti democratici a disposizione per affermare la propria dignità e forza politica.

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